Pirandello scriveva che in Sicilia l’uomo “nasce isola nell’isola” e che tale rimane anche “vivendo lontano dall’aspra terra natìa“. Il legame che lo unisce alla sua terra è particolare, forte, indissolubile… un po’ come quello che lega il mauro al suo scoglio.
La costa che congiunge Catania ad Acireale è tra le più caratteristiche del paesaggio etneo. Contraddistinta per buona parte da una scarpata naturale che si getta a strapiombo sul mare, offre agli occhi un panorama davvero mozzafiato, reso ancor più particolare dallo speciale incontro tra i toni scuri della roccia vulcanica e le varie sfumature di azzurro dell’acqua.
Il mauro viene raccolto ad una profondità che varia da mezzo metro a due metri, nel periodo che va da febbraio, subito dopo la festa di Sant’Agata, fino a fine giugno. Dopo la raccolta, viene subito lavorato mediante processi brevettati, in modo da salvaguardarne le peculiarità.
Ogni lotto di produzione viene analizzato in laboratori specializzati e accompagnato da una puntuale relazione sulla sua commestibilità.
Vi presentiamo Rosario, il nostro pescatore di fiducia, esperto conoscitore del mare. Da moltissimi anni si occupa di prelevare il mauro, preservandone la riproduzione ed evitando qualsiasi tipo di intervento invasivo.
Il modo migliore per apprendere la storia del “mauru” è ascoltare i racconti di un anziano ed esperto pescatore catanese. Furono proprio i pescatori, infatti, che con le loro piccole imbarcazioni, rimanendo a ridosso della costa, scoprirono più di un secolo fa, il grande valore di quest’alga dal tipico colore rosso e dal caratteristico aspetto filamentoso. Il più delle volte veniva presa dal fondale non profondo e gustata direttamente sulla riva, insaporita solo con una spremuta di limone. Un piatto povero, venduto anche per strada, dal sapore straordinario, a proposito del quale si diceva “co’ mauru si sciacqua a ucca” e che oggi è divenuto una delizia da veri gourmet.
Conosciuto con il nome scientifico di Chondrachantus teedei, il mauro, come la maggior parte delle alghe rosse, ha origine marina e predilige i mari caldi. Cresce in abbondanza sugli scogli vulcanici e possiede un alto numero di nutrienti particolarmente benefici per il corpo e per la mente. Per evitare che le sue caratteristiche possano essere in qualche modo alterate, si preleva con le mani e se ne lascia sempre un po’ per farlo rigermogliare.
Le licenze che ne permettono la raccolta sono in numero assai ristrette e sono concesse solo a professionisti competenti allo scopo di tutelare l’ecosistema e di conseguenza l’alga.
19.9 classica, un’icona di eleganza senza tempo oppure rivestita con imponenza da una polvere di pietra lavica, per incarnare un’audace combinazione di raffinatezza e modernità.